32° Congresso provinciale delle ACLI Mantovane APS

RELAZIONE DEL PRESIDENTE USCENTE ENRICA PERINI – CONGRESSO 2024

CONSIGLIERI ELETTI

DELEGATI AL CONGRESSO NAZIONALE

Relazione – 14 Settembre 2024

Presidente Provinciale Acli – Enrica Perini

Inizio questo mio intervento dai ringraziamenti, un passaggio che solitamente si riserva alla fine, ma che voglio condividere fin dall’inizio di questa mia relazione per l’importanza che hanno avuto le persone che ho incontrato nella mia esperienza da Presidente Provinciale alla guida dell’Associazione, un riconoscimento personale certamente, ma soprattutto il raggiungimento di un primo grande risultato: lo sviluppo delle relazioni. Permettetemi di rivolgere un particolare ringraziamento al Sindaco di Mantova Mattia Palazzi e all’Assessore Andrea Caprini per la presenza a questa nostra assemblea congressuale, una presenza istituzionale importante per la fiducia riposta nelle Acli, che ne ha permesso l’inizio di una proficua e preziosa collaborazione sul tema della povertà, attraverso l’avvio del progetto Emporio Solidale di Comunità, proprio con l’inizio di questo mandato. Ringrazio il Presidente della Provincia Carlo Bottani, con il quale la collaborazione è iniziata proprio dalla progettualità e dalla riqualificazione di questo spazio già nel 2016, riconoscendone il valore aggiunto della pluralità del nostro sistema Associativo evidenziato anche nel nostro acronimo “Le Acli”, ossia un insieme di Associazioni specifiche oltre che di servizi. Collaborazione progredita negli anni seguenti con la realizzazione del progetto “sollievo” in favore di alcune famiglie di ragazzi disabili del territorio, fino all’avvio in questi mesi del progetto recupero eccedenze sul modello attivato nel Comune capoluogo. Ringrazio il nostro Vescovo Marco per il sostegno e l’incoraggiamento nel perseverare con stile sinodale il nostro cammino cristiano, riconoscendone il nostro profondo legame alla Chiesa, con la nomina di un Assistente Spirituale Don Alessandro Franzoni avvicendatosi recentemente con Don Giampaolo Genova. Ringrazio anche Mattia Amati direttore Caritas Diocesana per la preziosa collaborazione avviata in questi anni, frutto di stima reciproca, dialogo e condivisione di processi importanti. Non ultimo ringrazio tutte le autorità presenti con le quali si sono consolidate le collaborazioni affrontando insieme alcune sfide della nostra società contemporanea, in particolar modo i Presidenti delle associazioni del mondo economico e sociale fondatrici dell’esperienza “Laboratorio di Civiltà”, grazie al coordinamento del Segretario Provinciale Cisl ASSE DEL PO, ora Segretario Regionale Cisl Dino Perboni. Legami esterni all’Associazione, senza però dimenticare quelli interni, per chi con me ha fatto un tratto di strada insieme. Voglio ringraziare anzitutto la mia Presidenza, che con passione ma soprattutto spirito fraterno ha sempre collaborato nella risoluzione delle problematiche di un mandato non facile, affrontando con coraggio le nuove sfide, nessun ruolo preminente o l’occupazione di un posto di visibilità, ma con umiltà e spirito di servizio abbiamo condiviso passo dopo passo questo cammino durato quattro anni, ognuno mettendo a disposizione il proprio talento per contribuire all’evoluzione del nostro sistema associativo, complesso certamente, ma ricco di specificità. Ringrazio i Consiglieri Provinciali uscenti per aver sostenuto la Presidenza nelle scelte più impegnative, a partire dalla gestione di un avvio di mandato con l’inizio della pandemia dalle complicazioni conseguenti, e i Presidenti di circolo che con tenacia e coraggio hanno preservato spesso l’unico punto di riferimento aggregativo presente nella loro comunità: il circolo, fidandosi e affidandosi alla sede Provinciale per la complessità di gestione di quei mesi, contrassegnati anche dall’aumento della burocrazia per l’entrata in vigore della Riforma del Terzo Settore. Ringrazio i direttori dei Servizi Patronato, Caf ed Enaip, che proprio in questo mandato hanno accolto l’invito di prender parte fattivamente allo sviluppo delle azioni sociali dell’Acli, a partire dal partecipare alle Presidenze, oltre ad interagire nella costruzione di nuovi percorsi comuni.
Permettetemi un pensiero particolare per la nostra scuola di formazione, l’Enaip, l’unico servizio esterno alla nostra Sede Provinciale. Grazie alle interlocuzioni con il nuovo Direttore e al consolidamento dei rapporti con la direzione dell’indirizzo universitario di Educatori professionali dell’Università di Brescia a Mantova, unica esperienza Italiana del nostro Ente di Formazione Professionale, in questo quadriennio è ripresa la collaborazione con una parte importante del nostro sistema, dedito al ruolo più impegnativo della nostra società: la formazione delle nuove generazioni, ma anche degli adulti inoccupati dentro una progettualità comune Acli-Enaip, per preservarne due grandi valori fondativi delle Acli: la formazione e la dignità della persona, a tutela della libertà, un diritto fondamentale, il dono più prezioso di ogni essere umano. Ringrazio il Presidente di Palazzo Nonio il Dott. Giampietro Barai per aver accettato di proseguire il suo incarico anche in questo quadriennio, per la condivisione di nuove progettualità e di una proficua collaborazione dai recenti risultati con la riapertura del Self-Service “Il Punto”. Un ringraziamento particolare ai nostri dipendenti sempre più coinvolti e partecipi alla costruzione di una visione comune dell’identità delle Acli mantovane. L’ingresso di diversi giovani nei nostri servizi proprio in questo mandato, è ancora sinonimo di attrattività e opportunità lavorativa per le nuove generazioni. Da ultimo, non per importanza, permettetemi un ringraziamento particolare a tutti i nostri volontari, dal gruppo che coordina l’Emporio Solidale di Comunità fino al recente ingresso di due nuovi Promotori Sociali al servizio di un altro pezzo del nostro sistema, senza dei quali non sarebbe stato possibile attivare importanti servizi di utilità sociale. Persone prevalentemente esterne al mondo Acli, a significarne l’importanza dell’essere un’Associazione aperta al territorio, dove ognuno può trovare un proprio spazio nella costruzione del Bene Comune. Un mandato non semplice, quello che sta per concludersi con la giornata di oggi, il primo di più di trent’anni di esperienza in Acli particolarmente complesso per gli eventi che ne hanno condizionato e caratterizzato le azioni realizzate rispetto alle previsioni. Primo fra tutti la pandemia, un evento drammatico che ha condizionato non solo a livello operativo le nostre azioni, ma anche le nostre aspettative e i desideri di evoluzione, per il dilagarsi di un sentimento di sfiducia per un futuro incerto, dettato da un evento straordinario senza fine, con la compromissione dei rapporti sociali. Il diffondersi sempre più di un sentimento di paura e di un nuovo modo di relazionarci ha condizionato obbligatoriamente la quotidianità, adottando misure innaturali: il distanziamento, paura dell’altro, in contrapposizione al nostro stile popolare insito delle Acli di accogliere l’altro. Il primo grande ostacolo affrontato insieme ai nostri circoli, perché quei valori fondamentali di relazione e di incontri di sguardi, richiamati anche dal nostro Presidente Nazionale nel suo recente libro, fossero salvaguardati, per l’importanza per ogni essere umano di condividere la propria vita con gli altri. A rendere ancor più faticoso il nostro cammino è stata l’entrata in vigore degli adempimenti operativi della Riforma del Terzo Settore, un riconoscimento importante della nostra natura associativa che, tuttavia, ne ha richiesto un impegno burocratico significativo, generando non poco sconforto soprattutto alle nostre realtà associative più piccole, già in affanno nell’ordinarietà delle attività per la costante diminuzione dei volontari a causa del Covid. Nonostante queste fatiche, attraverso la fiducia e la forza della squadra, le Acli mantovane sono state generative di nuove azioni, grazie anche al consolidamento d’importanti relazioni con il mondo istituzionale, ecclesiale, e degli Enti del Terzo Settore nella costruzione di “reti”, ponti, non muri, facendo proprio il messaggio di Papa Francesco “nessuno si salva da solo”. Partendo, quindi, da questa convinzione, abbiamo affrontato uno dei grandi temi della nostra società contemporanea: la “povertà”, frutto di un modello sociale basato su falsi valori, per l’importanza dell’apparire anziché dell’essere, alimentando la cultura dello “scarto”, uno dei fenomeni più drammatici del nostro tempo. Un tema cruciale per la nostra associazione che fonda la propria storia sulla Dottrina Sociale della Chiesa, dove la persona è al centro delle nostre azioni. Con questa consapevolezza e certezza dell’importanza del nostro “fare sociale”, ci siamo attivati per affrontare due temi prioritari connessi fra loro: la povertà alimentare e la tutela dell’ambiente, attraverso l’istituzione dell’Emporio Solidale di Comunità, formalmente inaugurato nel febbraio 2021 in sinergia con il Comune di Mantova, un servizio attivato grazie al supporto delle Acli di Verona, ringrazio nuovamente l’ex Presidente Italo per aver accolto l’invito a presiedere questo nostro XXXII^ Congresso Provinciale. L’emporio, nel corso di questi tre anni, ha visto un aumento progressivo delle famiglie e delle persone prevalentemente anziane in difficoltà, indirizzate dai Servizi Sociali al nostro servizio per un primo aiuto alimentare. I numeri a fine 2023 solo nel comune di Mantova ne evidenziano la fisionomia di un tessuto sociale in sofferenza anche nel nostro territorio: 284 famiglie per complessive 600 persone, a fronte di un quantitativo importante di recupero di eccedenze alimentari con una conseguente diminuzione dello scarto a difesa della nostra casa comune. Un’importante azione che ha visto nel 2023 un’ulteriore evoluzione, grazie alla sinergia con Caritas Mantova e con il CSV Lombardia Sud ETS, attraverso la costituzione della “Rete degli Empori del mantovano” mediante l’adesione di sette empori. Un patto sociale importante tra il mondo ecclesiale, gli Enti del Terzo Settore e le istituzioni, fondato sulla condivisone di un modello comune di sussidiarietà declinato nella “Carta dei Valori”. Un nuovo modello sociale per favorire la cultura della solidarietà e del dono, a partire dal riconoscimento delle persone che assistiamo come portatrici non solo di un bisogno, ma anche di un talento da mettere al servizio della comunità, facilitando nel contempo laboratori di pensiero che stimolino le comunità locali sui temi della centralità dell’essere umano, delle fragilità sociali, oltre all’innestare nuovi stili di vita volti alla cura dell’ambiente. Laboratori di economia circolare in progressiva espansione anche ai confini della nostra provincia, contaminando altri territori, per la generatività di reti sociali ed il coinvolgimento di volontari sul fare azioni concrete. E’ infatti del 2023 l’avvio dell’esperienza nel Comune di Dosolo e in alcune piccole frazioni dei comuni di Viadana e Sabbioneta, oltre all’espansione nel territorio della “grande Mantova” nel Comune di Curtatone. Povertà dai molteplici volti, frutto di una società sempre più individualista per la dissoluzione dei valori cardine e l’aumento di nuove forme di fragilità, la povertà relazionale ed educativa, alimentandone un fenomeno importante: la solitudine. E’ cronaca purtroppo quotidiana che gli effetti devastanti di questo fenomeno, spesso nell’ombra, accrescano l’incapacità di affrontare gli effetti di ansia, insicurezza e senso di inadeguatezza in un mondo frenetico dove l’apparire prevale sull’essere, sfociando, in alcuni casi, in violenza, nell’indifferenza di un modello sociale dove ognuno basta per sé. Da qui l’impegno di preservare quello stile popolare che da sempre ci contraddistingue a tutti i livelli, grazie al lavoro incessante delle nostre strutture di base nell’essere presidi importanti di socializzazione e di aggregazione della comunità, soprattutto per le persone fragili, bisognose prima ancora di un servizio, di un luogo di ascolto, di condivisione e di presa in carico delle proprie fatiche quotidiane. Significativa l’esperienza dello sportello “ti accompagno” attivato nel 2023 in accordo con Asst Mantova, a supporto del completamento della pratica di “amministratore di sostegno”, in particolar modo per i familiari anziani non solo per la complessità delle pratiche burocratiche, ma soprattutto per la possibilità di affidarsi ad altri condividendo le proprie fragilità. Così come tante altre belle esperienze promosse nei vari circoli, ne raccontano di un modello associativo dove al centro vi è la cura delle relazioni. La povertà educativa, strettamente connessa alla povertà economica, per la fatica di molti bambini/e e adolescenti di fruire delle stesse opportunità dei loro coetanei, soprattutto per i ragazzi stranieri, i futuri cittadini delle nostre comunità, è un altro tema affrontato in questo mandato dalle Acli provinciale in collaborazione con alcuni circoli, per garantire uguali diritti attraverso la realizzazione di percorsi formativi gratuiti per i più piccoli con i doposcuola e percorsi di alfabetizzazione per le donne straniere in alcune piccole frazioni, perché nessuno sia lasciato solo e si diffonda nei territori la cultura di un welfare inclusivo. Azioni attivate dall’Associazione che ne traducono impegni per e con le comunità, oggetto di condivisione con i principali interlocutori del territorio: le parrocchie ed il mondo economico, a riconfermarne una missione associativa che fonda le sue origini sulle quattro fedeltà: alla chiesa, alla democrazia, al lavoro e ai poveri. Da qui l’evoluzione di un nuovo modo di tradurre in azioni il nostro impegno sociale lavorando per progetti, un contesto significativo per la condivisione con altri attori di un obiettivo comune, dove la “rete” è una prima comunità generativa di relazioni interne ed esterne al sistema. Oltre al modello Emporio e alla sua importante evoluzione nella Rete degli Empori, significativa la collaborazione attivata dal Caf Nazionale con il carcere di Bologna, coinvolgendo tra le sedi sperimentali il Caf di Mantova, nell’attivazione per il secondo anno consecutivo di un call center di prenotazione degli appuntamenti durante la campagna fiscale. Un’esperienza dai risvolti umani e sociali di speranza, fiducia e reciprocità, a testimoniarne l’importanza del lavoro come luogo di riscatto della dignità umana e valorizzazione delle proprie capacità, un vero modello rieducativo. Dignità e diritti, grandi temi al centro di altri progetti in cantiere, prossimi nella loro realizzazione con lo sportello lavoro, lo sportello salute e il servizio di cura delle persone fragili con l’istituzione del servizio colf e badanti. Osservatori privilegiati di queste nuove azioni i nostri servizi, principalmente Patronato e Caf, luoghi d’incontro delle fragilità sociali accolte e tradotte dall’associazione in azioni. Tre temi: lavoro, salute e cura delle fragilità al centro già oggi del nostro impegno, a supporto del principale nucleo della nostra società “la famiglia” primo luogo di reciprocità, fiducia, libertà, ma soprattutto un luogo educativo. Tra le sfide più significative oggetto di impegno degli ultimi mesi, la riapertura de “Il Punto”, il Self-Service delle Acli, un luogo non solo espressione di un servizio accessibile a tutti, ma anche e soprattutto luogo di socialità, d’incontro tra le varie generazioni, di supporto per gli anziani soli, oltre che un’opportunità di reinserimento lavorativo di persone che accedono ai nostri servizi per un aiuto. Il superamento delle barriere architettoniche che ne inibivano l’accesso alla nostra sede Provinciale a Mantova, per i vincoli imposti dalla Sovraintendenza delle Belle Arti, consentendone dai prossimi mesi l’accessibilità a tutti di fruire dei nostri servizi. Da ultimo, la più significativa, la determinazione nella scelta per le Acli Provinciali di perseguire proprio in questa sede l’acquisizione della “Personalità Giuridica”, un passaggio fondamentale e doveroso per i dirigenti attuali ma soprattutto futuri, a tutela di un impegno volontario senza del quale non vi sarebbe futuro per la nostra realtà associativa. Sinergie interne ed esterne anche con il mondo economico, attraverso un lavoro di tessitura costruito in questo mandato. Significativa la partecipazione alla creazione del “LABORATORIO DI CIVILTA’”, una rete che vede la partecipazione dei principali enti del mondo economico, sindacale, associativo ed ecclesiale composto da Confcooperative, Confartigianato, Confcommercio, Coldiretti, Api, Cisl, Acli e “Bene Comune” Diocesi di Mantova. Un laboratorio di pensiero generativo di nuovi modelli partecipativi, a partire dalla rilettura della complessità dei cambiamenti dei modelli culturali sociali ed economici che ne stanno compromettendo varie forme di democrazia della società, per il prevalere del fenomeno dell’individualismo. Possiamo quindi dire che, nonostante le fatiche iniziali, abbiamo avviato processi innovativi e significativi che non si esauriranno con questo mandato, ma che vedranno a breve l’evoluzione di altre progettualità, come un puzzle in composizione dove ogni tassello arricchisce la nostra Associazione di nuove esperienze, a partire dal tornare ad essere e a riscoprire il nostro essere “movimento educativo e sociale” della società civile, partendo dalla vicinanza innanzitutto ai problemi, facendo spazio alla formazione e guardando ai nostri servizi e ai nostri progetti come esperienze del fare e dell’agire insieme, ma anche luoghi in cui si incontra e si prende in carico tanta umanità, in una società spesso ferita ed arrabbiata. Un nuovo impegno sociale a partire dal riscoprire le proprie radici profonde, di risentire in modo corale la nostra ecclesialità, il nostro radicamento e appartenenza piena alla comunità cristiana con il proprio specifico carisma che è quello di evangelizzare il lavoro e il sociale, ed occuparsi della formazione dei laici al pensiero sociale e culturale della Chiesa. In un mondo in continuo cambiamento, le Acli possono e vogliono dare il proprio contributo per lo sviluppo delle comunità e il miglioramento delle condizioni di vita delle persone, soprattutto nelle realtà più piccole, a partire dai nostri circoli presenti fin dalla loro costituzione in molte parrocchie. Ritessere i legami con le comunità ecclesiali è il primo impegno del prossimo mandato per una nuova “stagione della semina”. Acli capaci di intercettare le istanze delle giovani generazioni, ma anche le esigenze degli adulti, della famiglia troppo spesso percepita come un bene individuale e non come un bene della società, che deve essere accompagnata e sostenuta adeguatamente nel suo ruolo di comunità educante di persone, centrata sul rispetto reciproco, l’accoglienza dell’altro, il contrasto alla povertà, lo sviluppo della solidarietà. Alla luce di questa nuova sfida è fondamentale fondare tale scelta su un forte impegno che mira alla qualità formativa, in senso culturale, umano, spirituale al fine di favorire una più adeguata comunicazione per creare legami tra le generazioni, ed affrontare le sfide e le pressioni quotidiane di un mondo inerme di fronte al dilagare di ogni forma di violenza, perché il coraggio della pace possa osare già a partire dai nostri “vicini di casa” nel rispetto di ogni vita umana, per la fatica di riconoscersi fratelli abitanti della stessa casa comune. Una fraternità sempre più messa in discussione per il venire meno dei valori fondativi della nostra esistenza, per il prevaricare dell’egoismo nell’incapacità di un confronto e di un dialogo aperto a partire dal riconoscere l’altro, il diverso da me, il fratello di una umanità di cui tutti siamo parte.
A noi il compito di partire dal basso, dai nostri circoli, per invertire la rotta di distruzione dell’umanità impegnandoci oggi, come ottant’anni fa, nel divenire luoghi di tessitura di legami, “artigiani della pace”, costruttori di relazioni pacifiche nel linguaggio e nei comportamenti, per guardare ancora con speranza ad un futuro migliore. Acli come voce della cultura della pace, spazi in cui affermare che la guerra non è mai inevitabile, mentre la pace è sempre possibile, non solo tra le nazioni, ma a partire dalla famiglia, dal posto di lavoro, dalla quotidianità, accogliendo l’appello di Papa Francesco alle Acli nel recente incontro in occasione dell’ottantesimo anniversario di costituzione della nostra associazione. Una nuova “semina” quindi, da vivere senza issare bandiere, conquistare spazi o peggio ancora sgomitare con altre associazioni, ma con la consapevolezza di essere ancora una presenza sociale operosa nel fare delle proprie comunità locali luoghi dove vivere la giustizia, la libertà e la fraternità per quello stile popolare, cristiano, democratico, pacifico e sinodale che ha contraddistinto le nostre azioni sin qui, e caratterizzerà il nostro nuovo cammino, con la certezza che

“i sorrisi avvicinano più dei passi […]”

Ezio Bosso